Parliamo di
origami in generale!
Certo, alcuni di voi sanno già tanto in merito, e
magari potrebbero anche insegnarmi qualcosa di nuovo che mi sfugge (si ha
sempre da imparare lo ammetto)!!!
Dunque, veniamo a noi.....Ecco quello che posso
dirvi...
Con il termine origami si intende l'arte di
piegare la carta. Questo, relativamente recente, deriva dal giapponese, ori piegare
e kami carta. Esistono tradizioni della piegatura della carta
anche in Cina, tra gli Arabi e in Occidente. La tecnica moderna dell'origami
usa pochi tipi di piegature combinate in una infinita varietà di modi per
creare modelli anche estremamente complicati. In genere, questi modelli
cominciano da un foglio quadrato, i cui lati possono essere di colore
differente. Non si dovrebbe fare uso di forbici effettuando tagli alla carta,
anche se l'origami tradizionale era molto meno rigido e faceva frequente uso di
tagli, oltre a partire da basi non necessariamente quadrate. Alla base dei
principi che regolano l'origami, vi sono senz'altro quelli shintoisti del ciclo
vitale e dell'accettazione della morte come parte di un tutto: la forma della
carta, nella sua complessità e fragilità, è simbolo del tempio shintoista che
viene ricostruito sempre uguale ogni vent'anni, e la sua bellezza non risiede
nel foglio di carta. Alla morte del supporto, la forma viene ricreata e così
rinasce, in un eterno ciclo vitale che il rispetto delle tradizioni mantiene
vivo. L'origine degli origami giapponesi è quindi strettamente legata alla
religione shintoista e la valenza sacrale della carta è anche testimoniata dal
fatto che in giapponese le parole "carta" e "dei" si
pronunciano entrambe kami: le prime forme di origami, dette go-hei,
erano costituite da semplici strisce di carta piegate in forme geometriche e,
unite ad un filo o ad una bacchetta di legno, venivano utilizzate per
delimitare gli spazi sacri. A causa dell'estrema semplicità di queste
prime forme di piegatura della carta, alcuni fanno risalire l'origine
dell'origami all'epoca Muromachi (1392-1573), riconducendola alle cerimonie del
dono augurale del noshi-awabi ai samurai: questo particolare mollusco, simbolo
dell'immortalità, veniva offerto all'interno di un astuccio di carta, che con
il passare del tempo venne piegato in modo sempre più complesso.
Gli Origami
compiranno la loro completa affermazione durante il periodo Heian, periodo
d’oro per la corte imperiale. E’ in questi anni che si diffonde la “festa delle
bambole, secondo la tradizione, bisognava creare una bambola di carta che
andava sistemata in una barchetta di carta e lasciata trasportare dal fiume
fino al mare. Successivamente questa usanza muterà in una più complicata che
consisteva nel ricreare, con vari origami, la stessa corte imperiale.Il periodo
che segue è il periodo Edu. Sono gli anni in cui si afferma, nel mondo degli
origami, la figura della gru, simbolo di immortalità, grazie anche alla
pubblicazione del libro “Piegatura delle mille gru” di Sembazuru Orikata
(1797). La tradizione vuole che chiunque pieghi mille gru vedrà i desideri del
cuore avverarsi.
Riuscirò ad
esaudire i miei desideri piegandone mille? O forse le ho già piegate senza
accorgermene...